Messico: quando studiare è fraternità in azione

Messico far studiare i poveri può portare prestigio 1
29.05.2013

Ad Actipan (Messico), il Collegio Santa Maria vede studiare nelle stesse aule ragazzi e ragazze di diversa estrazione sociale e di diverse condizioni economiche. Gli esponenti locali del Movimento Umanità Nuova che hanno fondato l’istituto, riescono a porre tutti sono sullo stesso piano ed con le stesse possibilità.
I risultati sono eccellenti: un esponente ministeriale in visita alla scuola, l’ha definita “Il collegio più prestigioso della regione”

Actipan è un piccolo paese della provincia di Puebla, a 250 km da Città del Messico. Dei 10.000 suoi abitanti, il 60% è sotto i vent’anni. Si vive dei frutti dell’agricoltura, ma il terreno è fertile solo per pochi mesi all’anno, durante la stagione delle piogge. Povertà e disoccupazione, famiglie molto numerose che mandano anche i figli più piccoli nei campi ad aiutare. Una situazione sociale che causa un alto tasso di analfabetismo e mette molti sulla strada dell’alcool.

Messico far studiare i poveri può portare prestigio 2Venti anni fa, alcune persone del locale Movimento Umanità Nuova, desiderose di far qualcosa per quei bambini, hanno fondato una scuola, il Collegio Santa Maria, che in pochi anni è diventata – a detta del presidente municipale – “il collegio più prestigioso della regione”.
La frequentano, in armoniosa convivenza, ragazzi e ragazze di diversa estrazione sociale e di diverse condizioni economiche, da chi non ha di che mangiare ai figli di esponenti politici.
Proprio per venire incontro ai più poveri, la scuola ha deciso di offrire quotidianamente un pasto caldo a tutti i 390 allievi.

In Messico la divisione in classi sociali è profonda e la sottovalutazione della donna è molto forte. La scuola in questo contesto spicca come segno di forte contraddizione perché rispetta l’uguale dignità di ogni persona. Un’ispettrice del Ministero dell’Educazione Pubblica venuta in visita alla scuola lo ha colto: un ambiente che “va al di là del protocollo”, che “parla al cuore” – non trovava parole per esprimere il suo stupore. Poi ha invitato i ragazzi ad andare nel mondo a testa alta, “orgogliosi di aver studiato nel Collegio Santa Maria”, dove allievi, maestri e personale non docente sono come una famiglia. E commossa ha concluso: – “Qui si trova la pace…è una fortuna aver visitato questa scuola!”

Di belle storie legate alla scuola ce ne sono molte. Come quella che segue.
José, cresciuto in una difficile situazione familiare ed economica, dopo un’adolescenza travagliata nella capitale, per punizione era stato mandato tra le pecore lungo le strade dissestate di Actipan. Accolto dai professori e dagli allievi del Collegio Santa Maria, fu incoraggiato a studiare. Gli venne pure proposta una borsa di studio, a patto che mantenesse una media eccellente. José accettò la sfida, ma poi si rese conto che si sarebbe messo in competizione con Juan, il primo della classe, un ragazzo di una famiglia molto povera che, per pagare almeno una parte della retta del collegio, vi lavorava come giardiniere
José, notò che, mentre la sua famiglia gli permetteva almeno di mangiare tutti i giorni quella di Juan no, e decise di rinunciare alla borsa di studio a favore del compagno.
Quando Juan lo seppe, si commosse fino alle lacrime: l’appoggio che non riceveva da suo padre lo riceveva ora da un compagno, tra l’altro di un’altra religione.
Sia Juan che José ora fanno a gara a procedere al meglio negli studi, e non più per vantaggio personale ma perché vogliono contribuire ad aiutare gli altri.

(dalla Newsletter AMU Formazione – anno 2°, n.2)