Irlanda del Nord: Un accordo tra scuole per ricostruire legami di fraternità

Irlanda del Nord Un accordo tra scuole per ricostruire legami di fraternità
26.06.2013

Tre scuole dell’Irlanda del Nord (due cattoliche e una riformata), nel 1993 formano un “circolo di scuole” che promuove la fraternità tra gli alunni, in un Paese ancora fortemente spaccato tra le diverse comunità etniche e religiose.
L’iniziativa va ancora avanti ed ha portato in questi 20 anni a ridultati insperati.

E’ il 20 Marzo 1993: a Warrington, nella contea inglese del Cheshire, l’Ira sferra uno dei suoi attentati più sanguinosi: due bombe esplodono nel giro di pochi minuti nel centro cittadino, ferendo 56 persone e uccidendo due bambini: Jonathan Ball, di tre anni, e Tim Perry, di 12 anni, che lotterà invano per altri cinque giorni tra la vita e la morte.
Come spesso accade, quando il dolore spazza via ogni certezza, rimane soltanto l’essenziale, il poco a cui aggrapparsi per poter ricominciare. E risalendo la china piano piano, si cerca di dare un senso a ciò che all’apparenza è impossibile da capire.
E’ ciò che succede in questa terra dove le due comunità sono più o meno segregate in diverse aree della città, in diversi quartieri, scuole e luoghi di svago.

Già prima dell’attentato una scuola cattolica e una protestante, per iniziativa dei loro direttori, cercano di superare la rigida divisione tra i ragazzi cattolici e quelli protestanti che solitamente sono educati in scuole separate.
I due istituti vogliono dare una testimonianza di unità e di pace. I fatti di Warrington lasciano il segno, generando un’onda di indignazione ma anche la voglia di cambiare le cose.

Negli anni il cerchio si allarga sul serio e stavolta tocca Belfast, capitale dell’Ulster, dove due scuole dello stesso sobborgo, una protestatnte e l’altra cattolica, cominciano a costruire un rapporto di mutua collaborazione e di fraternità. A questi due istituti, dalla vicina Repubblica d’Irlanda se ne aggiunge presto un terzo per formare un “circolo di scuole” dove viene proposta la cosiddetta “arte di amare” attraverso il dado dell’Amore.

Kevin Mc Keague è direttore della scuola cattolica di St James (Belfast): “Una volta ho sentito da Chiara Lubich che dei tre ideali della Rivoluzione Francese il meno sviluppato era la fraternità…Questo è vero anche di noi qui a Belfast segregati in due comunità…Così ho visto nel mio incontro con David (direttore della scuola Protestante) l’opportunità di costruire ponti e di portare nelle nostre comunità un’iniezione di amore e di fraternità”
David McConkey è invece direttore della scuola protestante Whitehouse (Belfast): “Ero profondamente convinto che l’Educazione gioca un ruolo principale nel promuovere la pace attraverso iniziative dove ragazzi di diverse tradizioni si possano trovare faccia a faccia. Ero interessato a trovare una scuola cattolica che divenisse partner con la mia e quando conobbi Kevin ho intravisto in lui la più accogliente disposizione e le stesse aspirazioni che nutrivo io.”
Declan O’Brien, direttore della Scuola St Conleth nella Repubblica  d’Irlanda:
“Fui colpito a prima vista dall’unità tra le due scuole del Nord Irlanda e dalla testimonianza vera di unità e fratellanza tra Kevin e David che anch’io volli condividere il loro progetto introducendo “il dado” così da vivere l’arte di amare con altre scuole.

Nel 2009 la scuola protestante di Belfast viene completamente distrutta da un incendio doloso, una tragedia condivisa dalle altre due scuole che organizzano insieme un concerto di solidarietà intitolato “tutti per tutti”. Gli studenti contribuiscono con le loro performances e momenti artistici. Molti genitori da tutte e tre le scuole vi partecipano, insieme al sindaco unionista e al parroco, entrambi rappresentanti di comunita’ chiaramente divise e che normalmente non verrebbero invitati sullo “stesso palco”.
Il sindaco ringraziando tutti i presenti: “Voi state dando una forte testimonianza nella comunità e nel paese” Un giornale locale parla di ragazzi che “ci indicano la strada per andare avanti”.

Ad un certo momento si profila la possibilità che la scuola non venga più ricostruita, anche per mancanza di fondi.
Anche questa difficoltà viene subito condivisa tra gli studenti e il personale di tutte e tre le scuole e si decide di organizzare una dignitosa ma decisa protesta davanti all’edificio del Parlamento a Belfast. Alunni, famiglie, amici, colleghi riuniti tutti attorno al loro direttore David McConkey in una vera dimostrazione di fraternità. Il comitato parlamentare per l’Educazione, composto da membri di diversi partiti, rimane colpito da questo segno di solidarietà, e fissa così un appuntamento con David McConkey  la sera seguente, per sapere qualcosa di più sul legame tra le tre scuole. Nello stesso giorno viene annunciata l’immediata ricostruzione della scuola protestante.

Nelle tre scuole “amiche” si è introdotta l’arte di amare, proposta da Chiara Lubich come antidoto all’egocentismo, alla discriminazione e al bullismo.  L’arte di amare è un’originale serie di punti tratti dalle pagine del Vangelo che aiutano la persona a concretizzare l’amore a Dio e al prossimo. Così, anche nelle nostre scuole “siamo costruttori di pace, mattone per mattone, nelle nostre aule, in cortile, e da qui poi continuiamo per la strada, nel nostro parco giochi e nelle nostre case…” dicono gli alunni di questi istituti che, ancora secondo Declan O’Brien, provengono da ambienti dove questi valori sono sconosciuti.
O’Brien ci spiega come i ragazzi concretizzino quest’arte sia a scuola sia a casa, mostrando come questa li aiuti a essere più tolleranti, disponibili e più aperti agli altri: “Uno degli allievi veniva costantemente preso in giro da altri due. Succedeva in modo silenzioso senza che gli insegnanti se ne accorgessero. C’era il rischio di vendette e di allargare la cerchia dell’odio. La proposta di mettere in pratica l’arte di amare ha spezzato questo meccanismo, dando agli alunni il coraggio di cambiare le cose in positivo. In breve tempo la situazione si è risolta”.

Mano a mano che il tempo passa, le comunità legate alle tre scuole si ritrovano sempre più unite, anche grazie a eventi come “Drums for peace”, durante il quale gli alunni leggono poesie, cantano e espongono lavori d’arte che hanno come tema la pace, oltre a battere i tamburi naturalmente. Questi ultimi, in passato venivano usati come segnali di antagonismo tra la gente che marciava per le strade, ora annunciano la pace!

Nel corso di “Drums for peace” viene scelta una poesia vincente. L’anno scorso viene scelta quella scritta da Aiden Doyle (otto anni) di Belfast.  E’ un testo scritto dopo che alcuni scontri tra le parti hanno rischiato nel 2009 di far ripiombare l’Irlanda del Nord negli anni bui della guerra civile. In quei giorni un poliziotto e due soldati vengono assassinati. Aiden, con la sua spontaneità scrive:  “quel poliziotto che perse la vita era il papà di qualcuno…”  e chiede che non si torni indietro nel processo di pacificazione. Queste semplici e convincenti parole di Aiden fanno notizia e raggiungono il telegiornale del canale nazionale dando un forte contributo alla promozione ed educazione alla pace.
“Questa non è soltanto un’esperienza educativa”- racconta un osservatore- “ma anche sociale, che insegna ad andare al di là non solo dei confini tra diverse comunità, tra Nord e Sud, ma anche al di là delle barriere di credo, lingua e cultura”.

(Fonte: umanitanuova.org)

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