Nairobi: l’evento “Sharing with Africa” apre la Settimana Mondo Unito 2014 dei giovani di New Humanity

Sharing with Africa
11.05.2014

Ogni anno, nel mese di maggio, i giovani di New Humanity (GMU) promuovono la Settimana Mondo Unito, il grande contenitore di iniziative per promuovere la fraternità universale in tutto il mondo. custodia cover samsung Quest’anno il lancio della Settimana ha coinciso con un grande evento a Nairobi dal 25 aprile al 5 maggio legato al Progetto Sharing with Africa, promosso dai GMU del continente africano.

Presentazione evento Sharing with Africa a Nairobi

Dal 1996 la Settimana Mondo Unito vede i GMU protagonisti delle più varie iniziative per incidere sull’opinione pubblica degli oltre 180 Paesi in cui sono presenti e testimoniare insieme che costruire un mondo unito è possibile. È una proposta alle città, alle istituzioni, a tutti, per promuovere la fraternità e la pace ad ogni livello. coque huawei Essa è parte dello United World Project, attraverso il quale la sezione giovanile di New Humanity intende fare della fraternità il nuovo cardine di ogni ambito della conoscenza umana.

Sharing with Africa 2Questa diciottesima edizione si è voluta concentrare in particolare sul continente africano, dove i GMU sono in particolare i promotori del progetto Sharing with Africa e, attraverso questo, a promuovere lo spirito dell’Ubuntu, il proverbio africano tradotto con l’espressione “io sono perché noi siamo”, base della cultura comunitaria africana.

A Nairobi, dal 25 aprile al 5 maggio, un centinaio di giovani provenienti da 29 nazioni africane e non solo, si sono dati appuntamento per riflettere su tale principio e interrogarsi su come concretizzarlo nelle proprie realtà. Non sono poi mancati momenti di turismo, condivisione e azioni concrete a favore del popolo africano.

La Settimana Mondo Unito è poi proseguita in ogni angolo del pianeta dal primo all’11 maggio, con un grande fiorire di iniziative negli ambiti della politica, dell’economia, del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente, dello sport, della comunicazione, della scienza, dell’arte.

A Mumbai (India) ad esempio, sono state ridipinte le mura di un quartiere, devastato dai monsoni, insieme ai ragazzi di un orfanatrofio colpito, e con una ONG locale sono stati piantati oltre 200 alberi. A New York (USA) una “Walkathon” nel quartiere di Harlem ha incoraggiato i giovani ad abbandonare la vita sulla strada. coque huawei “Noi continuiamo ad amare” è il motto dei giovani di Bangui (RCA) che hanno condiviso con centinaia di rifugiati nei campi profughi non solo viveri e materiale scolastico, ma testimonianze, musiche, pensieri sull’arte d’amare, medicina per le ferite profonde di chi ha perso tutto. Ad Abidjan (Costa d’Avorio), hanno riflettuto su “Solidarietà, misura della coesione africana”, valore a rischio di scomparsa, e sono entrati in relazione con un villaggio di lebbrosi, Marchoux, trasmettendo speranza al capo villaggio e agli abitanti. A Parigi (Francia) il tema “Bridging Cultures” ha preso in considerazione l’obiettivo e il progetto dell’Europa. coque huawei In Portogallo, a Abrigada, concerti, workshops e forum erano incentrati sulla regola d’oro, chiave per la fraternità universale. A Tagaytay (Filippine) le attività hanno avuto un carattere sportivo mentre ad Onitsha, Abuja e Jos (Nigeria) si sono svolte attività legate all’accoglienza delle diversità. coque samsung Un concerto si è tenuto ad Ambatondrazaka (Madagacar) con un migliaio di giovani.