New Humanity presenta le sfide dell’alfabetizzazione e della lotta all’analfabestismo dal punto di vista africano

Nsavyimana UNESCO
12.05.2017

11 Settembre 2017, UNESCO

Giornata Internazionale dell’alfabetizzazione

Nel quadro della giornata internazionale dell’alfabetizzazione, svoltasi lunedì 11 settembre 2017, l’ONG  Soroptimist International ha organizzato nella sede dell’UNESCO una giornata di conferenze e dibattiti nella quale è stata coinvolta New Humanity non tanto per la presenza di Chantal Grevin, e di Marie-Annick e Pierre Benoit, suoi usuali rappresentanti presso l’UNESCO, quanto, in particolare, con l’intervento di Melchior Nsavyimana.

 Scarica l’Intervento (Francese)

Melchior Nsavyimana, burundese di New Humanity, ha studiato Scienze Politiche all’università di Sophia, dove ha appena discusso la sua tesi di dottorato.
La primissima tavola rotonda, nella quale è intervenuto, aveva come questione: « Quali le poste in gioco con l’alfabetizzazione e la lotta all’analfabetismo nel mondo odierno ?”

Quanto ha riferito, presentando il punto di vista dell’Africa, ha colpito tanto l’uditorio, ed è stato un momento importante della giornata. A riprova, gli applausi che si sono sentiti dopo il suo intervento, nonché le calorose parole di incoraggiamento da parte di numerosi partecipanti in diversi momenti della giornata. Due di essi, un Centroafricano e un’assessore della perferia di Parigi, originaria della Costa d’Avorio, sono stati particolarmente entusiasti. Erano capitati all’UNESCO “per caso”, dissero, e ci hanno detto della loro grandissima gioia nel sentire un giovane Africano che esprimeva così bene quanto loro stessi sentivano e pensavano e cioè l’idea di : “non agire al posto degli Africani, ma insieme a loro”. Hanno trovato interessantissima l’ONG New Humanity.

Nsavyimana UNESCO 2Melchior Nsavyimana, ha anche presentato il progetto «  Scheda del Progetto Back to Africa: ri-volgere i nostri sogni all’Africa al fine di contribuire alla costruzione dell’Africa quale la desideriamo». Un progetto iniziato da Melchior e di cui è anche il promotore, e che ha come scopo il responsabilizzare i giovani Africani laureati in Europa per lo sviluppo dei loro paesi di origine e la formazione dei loro coetanei in una prospettiva di pace.

Dopo aver ricordato che il 69  % della popolazione africana ha meno di 30 anni, Melchior Nsavyimana ha messo in evidenza alcune sfide principali per l’Africa: la qualità dell’educazione e della formazione, la prospettiva di un futuro, e l’importanza per la gioventù africana di prepararsi per la costruzione del continente di domani al fine di rispondere alle sfide legate alla pace e allo sviluppo dell’Africa.

Affinché tale progetto potesse nascere, Melchior ha lavorato in stretta collaborazione con un’equipe di altri quattordici giovani studenti provenienti da dodici paesi d’Africa. Un compito complesso in quanto – così aggiungeva – : « non si può parlare di Africa bensì : di Afriche ». L’uditorio, composto di una stragrande maggioranza di donne – dai vari club Soroptimist – ha apprezzato particolarmente il venire a sapere che di 15 studenti,10 erano… studentesse.

Una tra le decisioni che questo gruppo di lavoro ha preso insieme è stata quella di scegliere di redigerei loro lavori univsersitari conclusivi su un argomento legato alle sfide del continente africano nella prospettiva dello sviluppo e della promozione della pace e della fraternità universale.

Il « progetto pilota » coinvolge i sei paesi d’Africa dell’Est più la Repubblica del Congo per la formazione dei giovani alla leadership responsabile e alla cittadinanza attiva. UnIl contributo dei giovani studenti africani per il futuro del loro continente è in programma a Nairobi per il prossimo dicembre  con docenti dall’Europa e dell’Africa nonché con i vari tutori che accompagneranno il centinaio di giovani iscritti per il percorso formativo che avrà inizio nel prossimo luglio.

MAB (traduzione PB)