Reintroduzione del “dialogo interreligioso” nel programma dell’UNESCO

L’ONG New Humanity accoglie con favore la reintroduzione del “dialogo interreligioso” nel programma dell’UNESCO
UNESCO, Parigi — L’ONG New Humanity accoglie con grande favore il primo passo verso la reintroduzione del termine e della pratica del dialogo interreligioso nel programma ufficiale dell’UNESCO.
Durante la 222ª sessione del Consiglio esecutivo, un emendamento all’Output 6.2.SHS nell’ambito del Grande Programma III è stato adottato. L’emendamento è stato proposto congiuntamente da Italia, Filippine, Spagna, Egitto, Costa d’Avorio, Burkina Faso, Nigeria, Angola, Azerbaigian, Mozambico, Liberia, Giordania, Gibuti, Serbia e Iraq.
L’emendamento promuove il dialogo e la comprensione interculturale e interreligiosa, nonché la resilienza di genere e l’inclusione delle persone con disabilità. Esso si fonda sulla Roadmap dell’UNESCO contro il razzismo e la discriminazione e mira a contribuire ulteriormente alla realizzazione della Dichiarazione universale dei diritti umani.
L’adozione definitiva dell’emendamento è prevista durante la 43ª sessione della Conferenza generale, che si terrà anch’essa a Samarcanda nel novembre 2025.
L’ONG New Humanity, insieme ai propri partner, da tempo sostiene il riconoscimento del dialogo interreligioso come mezzo fondamentale per promuovere la pace e l’unità tra i popoli, alimentando “uno spirito di fratellanza” (DUDU, art. 1) e tutelando la dignità intrinseca di ogni essere umano.