Roma: convegno “Chiara Lubich. Carisma, Storia, Cultura”

Convegno Chiara Lubich Carisma Storia Cultura
16.03.2013

A cinque anni dalla scomparsa di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, oltre 600, tra docenti e studiosi, ricercatori dottorandi e studenti, provenienti da ogni parte del mondo, hanno ripercorso gli sviluppi e le attualizzazioni della sua dottrina spirituale.
Il convegno era organizzato da New Humanity, Cittànuova e l’Istituto Universitario Sophia, presso l’Aula Magna dell’Università “La Sapienza” di Roma.

Sito ufficiale dell’evento

L’evento si è aperto con i messaggi del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, del Card. Gianfranco Ravasi Presidente del Pontifico Consiglio della Cultura, e con il saluto dell’Ambasciatore Lucio Alberto Savoia, Segretario Generale della Commissione Italiana per l’UNESCO.
Tra gli intervenuti, numerosi  accademici provenienti da università estere (Lombardi da Maracaibo, Gabriel da Vienna, Pearce da New York) e italiane (Amaldi da Milano, Scaraffia da La Sapienza di Roma), nonché Gianni Alemanno, sindaco della città di Roma – proprio quel giorno, aveva anche scoperto una targa dedicata alla Lubich presso la  nuova stazione “Libia” della metro B1, sottolineando ulteriormente il legame tra questa e la città eterna.

Lo studio era la grande passione della Lubich,  lasciata “mettendo i libri in soffitta” per seguire il nascente Movimento dei focolari. Ma il carisma a lei affidato era destinato a fiorire anche nell’aspetto culturale, come dimostrano non solo le numerose lauree ad honorem e le centinaia di studiosi presenti. Seppur ancora agli inizi di questo approfondimento, si iniziano a vedere i riflessi sul sapere contemporaneo: questione ambientale, economia nell’era dei beni comuni, la legge e i nodi della politica, sono gli ambiti scelti per questo giro di boa, attraverso numerosi e qualificati interventi.

L’attuale crisi ambientale è stata illustrata dal filosofo della scienza Sergio Rondinara, essenzialmente come una crisi antropologica, destinata a risolversi quando l’uomo recupererà il significato della propria relazione con la natura, come essere-in-dono.
L’economista Luigino Bruni, ha offerto una lettura dellEconomia di Comunione come nuova pagina di storia carismatica, in cui si può superare la situazione di crisi globale, dove l’interesse individuale prevale sui beni comuni,  indicando nella cura della povertà, una delle piste principali da percorrere. Diritto e politica sono stati affrontati dalla giurista Adriana Cosseddu e dal politologo Antonio Baggio.
Le radici filosofiche e teologiche delle riflessioni presentate nella giornata sono state ampiamente trattate nelle relazioni del prof. Piero Coda e della sociologa Vera Araujo.

Maria Voce ricorda come tra le aule di questa università è venuta in contatto per la prima volta con il movimento di Chiara Lubich, nel quale si è da subito impegnata  e ne è ora diventata la presidente, la prima a succedere alla fondatrice. Parla di “cultura della resurrezione”, una cultura frutto della ricerca dell’uomo contemporaneo: “una ricerca talvolta sofferta e oscura, simile ad una notte epocale e collettiva”, della quale Chiara stessa è stata partecipe nell’ultimo tratto della sua esistenza terrena. Ma, al tempo stesso, ricerca appassionata per cogliere quelle aperture promettenti “che fanno presagire il sorgere di una cultura nuova che, misteriosamente ma realmente, scaturisce dal passaggio attraverso la morte verso la Vita”.

 

Alcune impressioni raccolte al termine dell’evento:

“Tutto quello che fai lo devi pensare in funzione dell’altro. Faccio ricerca pre-clinica, quindi non soltanto ai fini dei risultati del lavoro in sé, ma sempre proiettata al significato per chi mi sta davanti”.
(Micaela Gliozzi-ricercatrice farmaceutica del sud Italia)

“Sono grato a Chiara Lubich per aver donato il suo carisma che mi ha ispirato a sviluppare dentro la mia disciplina, l’epistemologia una nuova pista di ricerca sulla dimensione relazionale e sociale della conoscenza”.
(Felipe De Mato Miller, filosofo di Porto Alegre)

“In India, nel campo dell’economia, si tratta spesso con il governo. Il problema della corruzione non è una sorpresa, ma ho scoperto che posso anche io contribuire a realizzare un mondo migliore, insieme agli altri, non da sola. Di fronte a un caso evidente ho cercato di non arrendermi alla richiesta di corruzione, ma continuare a parlare col cliente fino a fargli cambiare idea. Certo, prende molto più tempo, ma alla fine siamo riusciti”.
(Lina O’Bankien, dell’India, nel campo dell’economia)